“Ropes time” ovvero come ammazzare un pomeriggio in campeggio

Fatalità, programmazione o semplicemente una botta di culo, mi hanno portato per un giorno solamente in un campeggio dell’alta Toscana. Durante il brevissimo soggiorno, cercando un’alternativa alla (senza dubbio) piacevole pennichella pomeridiana post pranzo, mi sono messo a scattare qualche foto. Guarda caso avevo la reflex con me ;-P.

Beh, in montagna oltre a foto panoramiche si fa ben poco per cui mi sono detto: “perché non provare a cambiare il modo di vedere le cose?”. Ho letto recentemente una frase su un libro dove si invitava a “vedere in bianco e nero” prima di scattare o post produrre, per cui mi sono messo all’opera. Ho impostato la macchina in monocromatico con leggero contrasto e nitidezza aumentata. Ho fatto alcune prove aggiungendo filtri colorati (chiaramente digitali), preferendo tra tutti il rosso che è quello con cui i cieli e le nubi danno il maggior effetto, e voilà! Per la scelta del soggetto, un campeggio praticamente deserto nell’ora del silenzio, in pieno pomeriggio di sole, lascia poco da scegliere. Guardandomi intorno ho notato le corde che legavano alcuni paletti e ho cercato di trovare contrasti, che risultassero in qualche modo piacevoli, nelle serpentine annodate o distese che avevo intorno. Dalle corde, il passo ai controluce delle foglie degli alberi contro il cielo è stato breve.

Naturalmente tutto questo ha avuto uno scopo puramente didattico ma il divertimento stava proprio nel carcare di capire quale immagine, guardandola prima dello scatto, avrebbe prodotto in B/N il miglior risultato. Ecco come, pur scomparendo tutti i colori tipici dell’ambiente montano, si possano comunque costruire delle immagini in qualche modo armoniose e piacevoli.

Se l’appetito vien mangiando, anche la sete fotografica vien scattando. Ho proseguito con gli scatti in B/N per l’intero pomeriggio preferendo le fredde luci grigie ai colori dei prati e dei fiori (qualche foto a colori in realtà l’ho fatta ma non è stata invitata in questo post….). I covoni di fieno in controluce rendono un magnifico contrasto di luci che se ben sfruttato produce interessanti scorci. Per non parlare del susseguirsi delle tonalità dei grigi prodotte dalla foschia dove i piani delle varie montagne vanno man mano allontanandosi.

Direi che l’esperimento è, tutto sommato, riuscito. L’unico difetto degli scatti effettuati è una generale sottoesposizione notata rivedendo le foto su PC, la prossima volta è meglio che mi affidi di più all’istogramma invece di controllare velocemente l’immagine nel display, sbagliando s’impara. Credo di poter comunque consigliare questa esperienza a chi vuole uscire dai soliti schemi del: “…scatto, tanto poi correggo dopo”, “…tanto poi vedo che cosa è venuto fuori…”. Decisamente il mio è stato un approccio più immediato di cui oggi si sente (purtroppo) troppo la mancanza.

Ah dimenticavo, il luogo: Monte Argegna in provincia di Lucca.

IMG_D1751

https://www.google.it/maps/place/Camping+Argegna+Di+Sciam+Silvano/@44.2066166,10.2354277,15z/data=!4m2!3m1!1s0x0:0x40f9a4dd93b7a234

(Campeggio consigliato anche a chi cerca un po di relax e non vuole solo scattare fredde foto in B/N)