Sur la route toujours

Ma davvero nessuno se li ricorda?

D’accordo Cristina D’Avena è un must per il popolo di Lucca Comics ma non avrei mai immaginato un tale esodo di massa. E’ stato così che dalle ultime file ci siamo ritrovati praticamente quasi appoggiati alla transenna di fronte al palco, prima o seconda fila al massimo. Sabato 3 novembre, area palco di Lucca Comics and Games, dopo il delirio finale per il concerto di Cristina sono saliti sul palco i Rockets. Si proprio loro, quelli di Galactica ed On the road again. Beh certo sono passati parecchi anni e non hanno più l’aspetto alieno di allora, ne certo mi aspettavo di trovarlo. Da quando ho saputo della data non ho avuto dubbi se partecipare o meno, senza nessuna pretesa, giuro, almeno dal lato estetico.

Ammetto di essere restato fuori dalla scena Rockets per qualche decennio girovagando per i più svariati lidi musicali, maturando una certa cultura in questo ambito, ma certi suoni non si scordano facilmente, sarà anche un po’ di effetto nostalgia che li fa riaffiorare ogni tanto. Probabilmente se li avessi dovuti rincorrere per un concerto in giro per l’Italia senz’altro non sarei andato ma serviti qui a Lucca, sotto il naso, come potevo rinunciare?

In verità ne io sono andato a cercarli in questi anni, ne loro hanno cercato me, non in senso stretto ma, voglio dire, se qualcuno ha avuto modo di imbattersi, anche per caso, in una loro nuova canzone passata per radio o in streaming alzi una mano. Me l’aspettavo, non vedo mani alzate. Per cui mi sono detto, se questo è un ritorno sulle scene dopo tanto tempo cosa vuoi che cantino? Non mi aspettavo altro che le canzoni del loro glorioso inizio carriera.

Non sto qui a raccontare canzone dopo canzone tutto lo show ma dirò solo che non è stato poi così male nonostante i brani top siano stati intercalati e annaffiati da sonorità un po’ più banali. Mi aspettavo molta più enfasi nella parte finale, come si usa spesso per band che hanno un passato storico di tutto rispetto, e loro, mi permetto di dire, nei primi quattro album di materiale da far luccicare ne hanno assai. Personalmente adoro le sonorità del primo album dove la lingua francese faceva da padrona conferendo ancor di più quel tocco alieno, fuori dagli schemi, che pochi avevano. Premetto che li ho conosciuti al tempo di Galaxy, dopodiché ho rispolverato man mano gli album precedenti per cui il mio nostalgico giudizio su di essi non si lega propriamente al periodo in cui sono usciti.

Dal palco ci hanno offerto una Future Woman non male e Le Chemin che ha mantenuto le sonorità di allora. Certo mi dispiace che non abbiano incluso Ballades sur Mars e Fils du Ciel che a mio giudizio contengono l’eccezionale carica che troviamo negli album di esordio di molti. Vedi per esempio Cheap Thrills di Janis Joplin, meno raffinato dei successivi, più gracchiante ma estremamente sentito e viscerale. Chissà come sarebbero state queste due canzoni con un nuovo arrangiamento. La stessa parlata in francese, che tanto mi piace nei loro brani, è mancata in On the Road Again, quel “…sur la route toujours…” nella parte centrale, che, seppur presente in origine in una sola frase, era ottimo per sottolineare di nuovo l’eccentricità del loro essere.

L’avvio con Anastasis (da Plasteroid) è stato favoloso ed anche Galactica, tra i pezzi centrali, ha dato un po’ di vita alla platea che man mano, col proseguire della serata, si era fatta più nutrita e sveglia. Tant’è che non abbiamo esitato ad acclamare a gran voce la richiesta di un bis ma, ahimè, delusione, è stato sprecato con un brano fuori dall’olimpo dei quattro mitici album. Questa non la perdono.

Non lo nego, durante il mio periodo Rockets ho acquistato anche il quinto loro album, quel π 3,14 che però mi aveva lasciato molto dubbioso, sopratutto pensando al suo predecessore Galaxy. Un salto notevole. Album che comunque ho ascoltato parecchio per quel mio strano difetto di voler scovare qualcosa nei solchi musicali più fuori dagli schemi cercando chissà quale ragione di essere. Potevo non acquistare anche il successivo Atomic? Al sesto album mi sono fermato in quanto, evidentemente, la ragione di essere musica facente parte della costellazione Rockets, era indubbiamente esaurita.

Ed ora? Mai fermi, si riparte in streaming ad ascoltare l’ultimo album appena uscito, e quelli persi per strada dove, chissà, magari qualche altra fantastica astronave ancora accesa esiste.

Nella conferenza in fiera a Lucca, il giorno dopo (non potevo certamente mancare!), è stato presentato in anteprima un fumetto con protagonisti proprio loro, a cui farà seguito una serie regolare di albi (quattro nel 2020) incentrati su temi ecologisti (ho scoperto che anche i testi delle canzoni di allora erano in parte già eco-sostenitori). Ho scoperto anche che i componenti attuali della band sono in maggior parte italianissimi tranne il bassista Rosaire Riccobono e l’unico membro della formazione originale Fabrice Quagliotti.

Nonostante abbia assistito ad un bel concerto ma non sia stato propriamente quello che avrei voluto ascoltare mi ha fatto piacere ritrovarli ancora sur la route!

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